domenica 24 giugno 2012

I nuovi trend nella selezione del personale - tra grafologia e test psicologici

Napoleone Bonaparte sarebbe stato un manager d’assalto. Di quelli spigolosi, orientati all’obiettivo, dotati di grande tenacia ma certo, molto poco interlocutori. Coco Chanel in un’azienda di oggi, sarebbe stata una manager leader, di quelle dinamiche ma troppo poco flessibili, autoritaria. Non sarebbe mai tornata sui suoi passi, creando non poche difficoltà all’ambiente di lavoro.
Riconoscere un manager dalla scrittura, ovvero la grafologia come strumento di selezione del personale. Dalla Francia, all’Olanda, dal Regno Unito al Belgio, lo studio della calligrafia è sempre più utilizzato nell’ambito della selezione dei manager. Soprattutto di questi tempi: le aziende non possono permettersi errori nella scelta dei ruoli chiave. E così, oltre ai colloqui, test di gruppo e business game, si sta diffondendo sempre più l’analisi grafologica (e psicologica) per individuare le caratteristiche dei candidati. E, ovvio, scegliere il migliore.
In Francia, secondo alcune stime, lo fa il 93% delle aziende, in Olanda il 24%. E da noi? L’Italia, come sempre, arriva in ritardo, ma qualcosa si sta muovendo soprattutto nell'ambito della selezione. Il motivo è semplice, con l’analisi della scrittura viene ridotto l’errore nel processo selettivo e si riescono ad individuare le potenzialità dello scrivente. Come si comporta in team, quali le debolezze e i suoi punti di forza, l’energia, il problem solving, la concretezza e il decisionismo. Ecco allora che a scendere in campo, nell’utilizzo della grafologia, sono soprattutto le società di selezione, che propongo il test alle aziende in cerca dei candidati ideali.
"Purtroppo i pregiudizi delle imprese italiane sono ancora tanti - come testimonia Diego Malerba, direttore formazione comportamentale, Sales e Marketing Cegos Italia - ma appena provano questo strumento, cambia tutto. Anche quella concezione assurda che più che una scienza, la grafologia è alla stregua dell’oroscopo".

E se non dovesse bastare, oltre all’analisi della scrittura, i cacciatori di teste propongono anche test comportamentali che aiutano a capire le aree di forza e di miglioramento del candidato. Si tratta del persprofile, test a domanda multipla ma con radici nelle teorie di Jung e Marston. Si analizzano la sicurezza, l’empatia, la socievolezza, la leadership, il metodo e la razionalità del candidato. Un vero e proprio specchio del comportamento. Provare per credere.

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