venerdì 27 aprile 2012

Tipologie di falsificazione

Dal punto di vista tecnico, i falsi si possono suddividere in due macro-categorie: PER ALTERAZIONE (o modificazione) e INTEGRALI. I primi, a loro volta, possono essere ottenuti per SOTTRAZIONE (con abrasione o intevrento chimico) e AGGIUNTA, mentre i secondi si realizzano per IMITAZIONE (servile o a memoria) o per DISSIMULAZIONE.
E' ormai un dato di fatto, che il falsario, ad oggi, sia molto incline a ricorrere alla tecnilogia: sono piuttosto frequenti, ad esempio, assegni circolari creati "artigianalmente" con scanner e stampante, e può anche capitare di imbattersi in un testamento "redatto" mettendo assieme brani di scritti autografi.
Nelle falsificazioni per ALTERAZIONE, il documento viene modificato con mezzi tecnici, quali: - abrasione/raschiatura (cancellare abradendo e raschiando una cifra, una lettera un tratto, un nome su un documento); - lavaggio/scolorina (tale metodo, in realtà poco comune, consiste nel lavvaggio totale o parziale dell'inchiostro di un documento per poterne riutilizzare la carta, magari filigranata, con l'uso di scolorine); - cancellatura con gomma (l'effetto della gomma sulla carta è analogo a quello della raschiatura, in quanto si tratta comunque di abrasione seppure più lieve nel caso in cui venga adoperata una gomma tenera per matita); - sovrascrittura/surcharge (il termine indica una correzione per modifica e/o aggiunta); - cancellatura con tratti di penna; - interpolazione di una parola aggiunta (può essere evidenziata dall'eventuale diversità di colore dell'inchiostro o diversità di pasta e/o di striature se si tratta di inchiostro a base oleosa per penna biro, ma anche dall'esame dell'uso dello spazio e della posizione rispetto ad altre parole); - interpolazione di righe (consiste nella correzione per aggiunta di una o più righe tra due già scritte o al termine di un paragrafo o di un testo); - correzione per modifica o aggiunta di lettere e/o cifre; - correzione per aggiunta su un punto cancellato o lavato.
I falsi per TRASFERIMENTO o TRASFORMAZIONE comportano l'uso e la trasformazione di un testo originale autentico: - calco (indica l'attività di riprodurre su carta semitrasparente disegni e scritture per sovrapposizione all'originale); - decalco (consiste nel creare una "matrice" dell'originale su una lastra e trasferirlo su un altro documento con procedimento litografico); - découpage/falsi con ritagli (si ottiene ritagliando parole, gruppi di lettere o lettere da scritti autografi con cui, tramite la tecnica del collage, si compone un nuovo testo che poi viene fotografato per raggiungere un risultato uniforme); - trucco fotografico (richiede una preliminare falsificazione con la tecnica del découpage, dopo la quale viene opportunamente sviluppata e ritoccata la fotografia, per rendere omogeneo il collage dei ritagli).
I falsi per DEFORMAZIONE, infine, si possono clssificare come segue: - imitazione servile (lenta e pedissequa) e imitazione libera (rapida e spontanea); - dissimulazione (consiste nel cercare di deformare la propria scrittura senza necessariamente proporsi di imitare quella di qualcun altro); - autofalsificazione/autoimitazione (si tratta del tentativo di modificare la propria scrittura in modo tale che la scrittura prodotta sembri una riproduzione per decalco o una imitazione eseguita da altri); - scrittura a mano guidata(in questo caso bisogna effetture delle distinzioni tra: 1. Mano inerte, caratteristica del paralitico, del paresico, dell'analfabeta, dell'agonizzante che abbandona la propria mano alla mano guida - 2. Mano costretta. L'aggressore stringe la mano della vittima e la obbliga a scrivere ciò che vuole - 3. Mano assistita. Il soggetto scrive male o si trova in una situazione di "impotenza funzionale", come ad esempio vecchiaia, frattura arti superiori, reumatismi, lesione centrale o periferica,etc. etc. e chiede l'aiuto di una mano guida, ma non vi si abbandona completamente e anzi collabora); - sinistrografia (scrittura con la mano opposta a quella usata abitualmente); - imitazione tipografica (scrittura a stampatello); - anonimografia (imitazione e mascheramento/dissimulazione/simulazione); - scritture patologiche; - scritture con alfabeti stranieri; - testi dattiloscritti; - collage di ritagli di testo e caratteri stampati.
Detto ciò, va comunque tenuto presente come nessuno schema possa essere del tutto esaustivo, ma è indubbia l'utilità di inquadrare le molteplici fattispecie che si possono presentare. Molte delle tecniche falsificatrici su esposte devono essere trattate e possono essere risolte con l'approccio grafoscopico e strumentale e con l'attrezzatura di laboratorio, richiedendo talora l'accesso a laboratori chimici.

Il grafologo: un "investigatore della psiche"

Come già ampiamente illustrato, la figura del grafologo si inserisce nell’ambito criminologico a pieno titolo ed offre un valido contributo ‘info-operativo’ alle indagini attraverso lo studio della psiche umana, sia analizzando i singoli tratti psicologici e le funzioni psichiche del soggetto criminale, sia individuandone le tendenze comportamentali. Occorre, inoltre, sottolineare come la sostanziale efficacia dello strumento grafologico sia individuabile anche nella particolare malleabilità che lo caratterizza, rendendolo adattabile a molteplici circostanze.La sua versatilità consente infatti di: • finalizzare l’analisi sui tratti psicologici ed i comportamenti di interesse contingente e specifico, piuttosto che sugli aspetti più generali e manifesti della personalità;

• esaminare manoscritture vergate in tempi diversi, per capire meglio ‘le orme lasciate dal vissuto’ sulla personalità dell’individuo;

• operare ‘con discrezione’, ossia senza la necessità di un coinvolgimento diretto del soggetto interessato.

Per illustrare l’effettiva utilità della grafologia a livello investigativo, si propone una trattazione specifica delle principali tecniche investigative ad oggi utilizzabili dai grafologi - tecniche in continua evoluzione - e che permettono di valutare: la predisposizione a delinquere, la compatibilità tra indiziato e reato, la capacità di intendere e volere, la reiterazione del crimine, le dinamiche dei gruppi criminali, l’attendibilità dei collaboratori di giustizia e delle fonti.

 
Predisposizione a delinquere

Lo studio approfondito della struttura di personalità, intesa come causa primaria della condotta umana, consente al grafologo di esprimere un parere in merito alla predisposizione a delinquere di un sospettato, definita come: “una tendenza a portare pregiudizio agli interessi di un altro o a non rispettarli a vantaggio dei propri; ciò a un grado non tollerabile per la convivenza umana”.

Nella pratica, si tratta di individuare quei segni che, se presenti nella scrittura in forma ‘estrema’ o patologica, costituiscono indici grafologici della “personalità criminale” e della conseguente predisposizione a delinquere.

Da questo punto di vista, assumono una particolare importanza elementi quali, ad esempio: l’aggressività/impulsività, l’instabilità emotiva (possibile causa di vulnerabilità interiore ed insicurezza), l’egocentrismo/narcisismo (l’eccessivo bisogno di soddisfare il proprio ego, anche a scapito degli altri), l’esaltazione fanatica, la spietatezza/freddezza del sentimento, il desiderio di vendetta/rancore, l’amoralità, la perversione sessuale.

 
Compatibilità tra indiziato e reato

E’ un tipo di valutazione grafologica simile alla predisposizione a delinquere ma meno generica; infatti l’esame è mirato, in maniera specifica, a comprendere se il profilo psicologico di un sospettato risulti compatibile - e magari anche in quale grado - con quello dell’autore di un reato.

 
Capacità di intendere e volere

La necessità di accertare se un individuo sia in possesso delle capacità di intendere e volere è di fondamentale importanza tanto nel diritto penale, quanto a livello procedurale ed investigativo. In tale ambito l’esame grafologico si rende utile in vari modi, sia per stabilire l’attendibilità di testimoni di reati, sia nel caso di persone sospettate di delitti.

L’accertamento del possesso di tali capacità, nei suoi vari gradi, è infatti determinante ai fini di una più completa e corretta valutazione dell’imputabilità dell’indagato e della eventuale determinazione della pena. A tal proposito, ove si disponga di idonee manoscritture, può risultare proficuo lo studio comparato di più grafie vergate dal sospettato in un arco temporale a cavallo dell’evento criminoso.

L’affiancamento del grafologo a specialisti medici del settore, quali psichiatri e neurologi, coniuga figure professionali con competenze distinte, ma con un unico obiettivo, ossia quello di stabilire non solo se un soggetto si trovi nelle condizioni di incapacità di intendere e volere, ma anche se si tratti di condizioni di tipo transitorio (per assunzione di alcool, farmaci, stupefacenti, oppure a seguito di patologie mentali di natura episodica) oppure permanente.

Inoltre, la medesima problematica investe anche il diritto civile, nei suoi vari ambiti, e ciò si dimostra palese nei casi di testamenti olografi, donazioni, contratti, matrimoni, ecc, per stabilire se un atto possa essere suscettibile di annullamento poiché vergato in condizioni di incapacità.

 
Reiterazione del crimine

Il grafologo può essere chiamato anche ad esprimere un parere in merito all’eventualità che una persona possa reiterare - ovvero torni a compiere - un determinato crimine. Quanto detto è rilevabile dalla grafia mediante l’individuazione di quei tratti psicologici che - qualora presenti in maniera molto intensa e frequente - sono indicativi di una certa forma mentis, che rende l’individuo incline a ripetere il reato già commesso o a compierne di simili. Tra i vari elementi considerati in sede di valutazione si citano, a titolo di esempio:

• la marcata rigidità mentale, fautrice di caparbia ostinazione e di notevole soggettività del giudizio;

• le condizioni di forte disagio psichico o di deficit affettivo/intellettivo.

 
Dinamiche dei gruppi criminali

Nell’ambito di indagini relative a particolari fenomeni sovversivi - come il terrorismo e la criminalità organizzata, dove la ‘dimensione individuale’ del crimine si sposa con quella ‘collettiva’ - può risultare utile cercare di delineare i ruoli assunti da ciascun membro del gruppo criminale e le specifiche dinamiche interpersonali che ne conseguono.

A tal proposito, lo strumento grafologico - tramite l’analisi di personalità - è in grado di intervenire a più livelli:

• individuale, tentando di capire - in linea di massima - quale ruolo potrebbe rivestire il sospettato all’interno del gruppo di appartenenza, unicamente sulla base delle attitudini che lo qualificano;

• collettivo, qualificando in maniera più specifica le posizioni (ad esempio leader piuttosto che gregario) e le mansioni (in generale, di tipo ‘teorico/organizzative’ oppure ‘pratico/esecutive’) eventualmente attribuibili agli esaminati in seno al gruppo.

Inoltre, la comparazione tra scritture di più individui consente di evidenziare la maggiore o minore compatibilità caratteriale - vista in termini di affinità interpersonale - tra i diversi appartenenti alla medesima organizzazione criminale, ciò al fine di comprenderne meglio le dinamiche relazionali interne.

 
“Una mente da leader”

(Un profilo ‘virtuale’ del capo di un gruppo terroristico)

Chi risulti possedere una buona dose di ferocia ed astuzia, una certa aridità emotiva, una spiccata energia vitale, una grande determinazione e tenacia, una lucida freddezza nel prevedere ed organizzare eventi, può assumere il ruolo di leader all’interno di un qualsiasi gruppo terroristico, sia a livello teorico come ideologo e pianificatore strategico, sia a livello operativo indossando i panni del ‘generale’ che dirige le truppe ‘sul campo’ e le guida in azioni cruente ed articolate.

 
Attendibilità dei collaboratori di giustizia e delle fonti

E’ un esame che può avere delle interessanti applicazioni di carattere sia investigativo che info-operativo, e consente al grafologo di esprimere un parere ‘di massima’ sull’affidabilità dei ‘collaboratori di giustizia’ e degli ‘informatori’.

Per fare ciò si valutano i segni grafologici che indicano l’inclinazione all’inganno, ovvero quella tendenza comportamentale che porta l’individuo a:

• dissimulare: nascondere alcune informazioni senza però dire nulla di falso;

• falsificare: dire cose false spacciandole per vere.

Grafologia ed “Incapacità di intendere e di volere”

L’accezione “incapacità di intendere” richiama una funzione intellettiva, ossia la capacità di percepire la realtà esterna operando relativamente una comprensione, interpretazione ed elaborazione delle informazioni acquisite.
Il termine “incapacità di volere” rimanda ad un processo di natura affettiva inteso come consapevolezza del manifestare o meno all’esterno le soggettive scelte.
Va da sé che tra le due funzioni intercorra una intrinseca e dinamica interazione, ed è per questo che facilmente nel senso comune vengono recepite come un unico concetto; in realtà rimangono due espressioni della natura umana ben distinte che possono presentarsi con intensità talora medesime, con leggere sfumature o più marcate diversità.
La grafologia, e in particolare la grafologia peritale, data la ripercussione che la capacità di intendere e volere ha sul piano giuridico (si pensi alle controversie relative a firme o testamenti di persone con dubbia capacità di intendere e volere per anzianità, malattia o altro), offre una chiara lettura di questa complessa dinamica.
La visione grafologica dell’individuo si estende in duplice direzione, abbraccia infatti da un lato i processi affettivi dall’altro i processi intellettivi, restituendo poi un’immagine completa, una visione globale e nello stesso tempo particolareggiata della struttura di personalità individuata.
Il processo affettivo, dal quale deriva la capacità di volere, ha origine già a livello fetale nello scambio biochimico che si realizza tra madre ed embrione; il processo affettivo delinea la finestra attraverso la quale con lenti chiamate percezione, rielaborazione e comprensione verrà visto e interpretato il mondo sul quale essa permette di affacciarsi, in altri termini costituisce le fondamenta sulle quali si sviluppa il processo intellettivo e quindi la capacità di intendere.
Grafologicamente la combinazione qualitativa e quantitativa di elementi quali la forza pressoria, la struttura dei tratti grafici e il movimento grafico, consente di delineare le capacità di volere e di intendere sia nella misura e nella direzione in cui le due capacità si esprimono singolarmente sia nella misura e nella direzione in cui una può agire sull’altra.

Di seguito due esempi grafologici (tratti dal libro “Elementi di grafologia Peritale” di A. Bravo, Edizioni Scientifiche Italiane, 2001) di questo complesso articolarsi.
Il primo caso riguarda la grafia di un soggetto di anni 24; la difficoltà di canalizzazione degli impulsi scrittori (pressione irregolare e distribuita con discontinuità lungo i tratti grafici) minano il senso di sicurezza alla base della capacità volitiva. Tale influenzabilità è talmente intensa da agganciare i processi intellettivi impedendo così al soggetto di sviluppare un minimo senso di fermezza, coerenza o stabilità generale nella propria personalità.




I caso: grafia soggetto maschile, anni 24


Il secondo caso riporta la grafia di un uomo di 76 anni in cui risulta più integra la capacità di intendere che volere. L’emotività, pur agendo su entrambe le capacità, ha agito maggiormente sulla quella volitiva, rendendola un po’ suggestionabile (anche se limitato nella sua intensità, l’impulso scrittorio viene in ogni caso gestito e canalizzato con controllo lungo e tra i tratti grafici).




II caso: grafia soggetto maschile, anni 76

giovedì 26 aprile 2012

La grafologia forense

La perizia grafologica è lo studio comparativo tra uno o più scritti contestati e le scritture autografe del soggetto o dei soggetti sospettati di esserne gli autori.
 Nel corso dei decenni, alla luce dell’esperienza e dell’evoluzione della grafologia forense, sono state elaborate delle metodologie peritali per stabilire la paternità degli scritti in verifica attraverso il rilievo di elementi di natura probatoria, altamente individualizzanti e personali quali i parametri del ritmo grafico, della pressione e del gesto fuggitivo.
La verifica grafologica peritale sugli scritti analizza inoltre altri elementi di natura sostanziale quali i collegamenti, la dinamica dei tracciati grafici, la punteggiatura, gli ingombri spaziali, le pendenze, gli assetti sul rigo, ecc. al fine di giungere ad una conclusione di certezza o di probabilità attributiva.
Alla perizia grafologica si ricorre frequententemente in ambito giudiziario per stabilire l’autenticità, la contraffazione o la paternità di scritti quali firme, documenti, lettere anonime, testamenti olografi. Le metodologie peritali di redazione di una perizia grafica traggono origine dalle teorie scientifiche delle varie scuole.
E’ opportuno, però, sottolineare che chi si occupa di grafologia peritale applica una pluralità di metodi che talvolta confluiscono e si integrano l'uno con l’altro. Questo dipende dalla natura del quesito e dallo studio che deve essere condotto sui campioni di scrittura da verificare.
Nella sua fase iniziale l’analisi grafologica peritale prevede l’espletamento di una serie di esami preliminari sugli inchiostri, la carta e i supporti scrittori. Questi rilievi, detti anche merceologici, sono necessari al fine di escludere fin dal principio eventuali manomissioni e contraffazioni dovute a operazioni meccaniche, le quali possono invalidare l’efficacia di un atto pubblico o privato, di un testamento, di un contratto, ecc.
Gli esami merceologici o strumentali possono far emergere eventuali contraffazioni e manosmissioni dei documenti attraverso scolorinature, cancellazioni, abrasioni, collage o fotoritocchi con programmi di grafica al fine di riprodurre imitazioni per ricalco, per trasparenza, per interpolazione, trasposizione, cancellatura e ritocco ad hoc di parti scritte successivamente alla prima compilazione. Si può ad esempio stabilire se una scrittura è stata vergata con più attrezzi scrittori o in epoche diverse, le varie caratteristiche degli inchiostri, dei tipi di carte, ecc..
Ed ecco i vari tipi di consulenza grafologica giudiziaria: Accertamenti su firme, testamenti olografi, lettere anonime, documenti manoscritti, contraffatti o alterati, Grafopatologia e incapacità di intendere e volere, Documentoscopia ed esami merceologici di carte e inchiostri, Datazione di documenti manoscritti con esame chimico degli inchiostri, Sovrapponibilità dei tratti con olografia conoscopica, Rilevazione di solchi ciechi in scritture cancellate, Esami grafologici documentali con ultravioletto, infrarosso, luce radente, Scansione di documenti ad alta definizione, digitalizzazione macrofotografie e dettagli grafici da esibire in giudizio, Difese tecniche di parte attrice e convenuta, Perizie grafologiche documentali, Controdeduzioni a perizie d’ufficio, Operazioni peritali, servizi fotografici e trasferte.
Alcuni dettagli sui vari tipi di consulenza:
  • Consulenza verbale (parere verbale): espresso verbalmente dopo l'espletamento dei rilievi peritali sulle scritture contestate e sulle comparative. Indicato per orientare il committente nella strategia difensiva da adottare o per ottenere un primo parere sui margini esistenti per l’inizio di un eventuale causa che debba sostenere l’autenticità o l’apocrifia di una scrittura.
  • Consulenza sintetica (non motivata): breve relazione scritta con le conclusioni peritali a cui è giunto il perito dopo l'espletamento delle indagini sulle scritture contestate e le comparative di raffronto.
  •  Consulenza o parere motivato: relazione tecnica più articolata che prevede una sintetica descrizione delle indagini svolte e le conclusioni peritali a cui è giunto il consulente esperto in grafologia giudiziaria, unitamente alle motivazioni tecniche, grafologiche o extragrafologiche a sostegno della tesi di autenticità o di apocrifia.
  • Perizia pro-veritate: con questo termine vengono designate in genere le perizie realizzate prima dell'inizio della causa redatte per dimostrare una determinata conclusione peritale (autenticità o apocrifia dei documenti in verifica).
  • Perizia stragiudiziale (prima della causa): consulenza o relazione tecnica realizzata da un esperto in grafologia giudiziaria per conto di studi legali, aziende, agenzie investigative, enti o privati prima dell'inizio di una causa. Può essere la tappa successiva alla consulenza verbale o sintetica che ha stabilito l'apocrifia o l'autenticità delle scritture in verifica.
  • Perizia calligrafica o Consulenza tecnica grafologica: relazione redatta dal consulente tecnico che stabilisce la paternità di uno scritto contestato (firma, testamento olografo, lettera anonima, ecc.) attraverso il confronto fra le grafie in verifica e le comparative. Questa consulenza è corredata da dimostrazioni e illustrazioni a sostegno della conclusione di autenticità o di apocrifia a cui è giunto il perito. E' generalmente divisa in 5 parti: 1) Esposizione del quesito, descrizione del caso e della metodologia adottata nel corso dell'indagine peritale. 2) Rilievi strumentali e documentali (su carta, inchiostri, ecc.). Solo in presenza di documenti originali. 3) Esame e descrizione delle scritture in verifica e delle comparative. 4) Confronto tra scritture contestate e comparative. 5) Conclusioni peritali.