domenica 31 ottobre 2010

Cosa rivela la firma?


La firma, elemento grafico che ci contraddistingue e ci rappresenta sia a livello sociale che burocratico, rappresenta il modo in cui ci proponiamo agli occhi del mondo, ovvero come vorremmo essere.
È un'immagine che può, o meno, coincidere con il nostro vero Io. In pratica rappresenta la nostra immagine pubblica.
Possiamo definire l’immagine pubblica come:
1.l’immagine che percepiamo di noi stessi in mezzo alla gente;
2.l’immagine che vorremmo che gli altri avessero di noi;
3.l’immagine che pensiamo che gli altri abbiano di noi.
Per converso, la scrittura rappresenta la nostra immagine privata, cioè come siamo realmente.
Non tutti si comportano alla stessa maniera in pubblico (in mezzo alla gente, al lavoro, a scuola) ed in privato (nelle relazioni, a casa con la famiglia, con gli amici). Ci sono persone che, per esempio, si sentono a loro agio solo in piccoli gruppi, ma quando si trovano in situazioni sociali come ad una festa, si sentono insicure. Altri, al contrario, si sentono vivi solo quando si trovano in mezzo alla gente. Quando invece parlano con una sola persona non si sentono a loro agio.
Per avere un quadro completo del soggetto scrivente, sarebbe sempre oppotuno valutare la firma in relazione con la scrittura.
Avendo a disposizione sia la firma che il testo, la prima cosa da fare è valutare l’eventuale omogeneità tra i due scritti. Se la firma e la scrittura sono tracciati con lo stesso stile, lo scrivente esprimerà omogeneità tra realtà intima e realtà sociale, cioè si propone all’esterno così come è nel proprio intimo.
Se, invece, la firma e la scrittura sono piuttosto diverse, tale diversità rivelerà una personalità che si propone agli altri in maniera diversa dalla realtà interiore per le motivazioni più diverse, in alcuni casi manifestando scarsa integrazione tra l’Io “intimo” e l’Io “sociale”.
Questi sono i più casi frequenti di firma diversa dalla scrittura.

» Firma poco più grande della scrittura
Questa persona ha una buona sicurezza di se stesso in pubblico. Caso ideale.
» Firma molto più grande della scrittura
Questa persona cerca di compensare una sua insicurezza interiore cercando l’attenzione degli altri e mostrandosi più grande, importante o sicuro di sé di quello che è in realtà.
» Firma poco più piccola della scrittura
Questa persona non si sente molto a suo agio nelle situazioni pubbliche. Può essere timido o riservato.
» Firma molto più piccola della scrittura
Questa persona cerca l’attenzione degli altri, ma in un modo non ovvio.
» Firma pendente verso destra e scrittura verticale*
Questa persona è espressiva e calorosa nelle situazioni sociali, mentre in famiglia e nelle relazioni è più fredda e non manifesta le emozioni.
» Firma verticale e scrittura pendente verso destra*
Questa persona nelle situazioni sociali si controlla, è distaccato e distante, mentre in famiglia e nelle relazioni è caloroso ed emozionale.
» Firma diretta verso l’alto e scrittura orizzontale*
Questa persona impiega la maggior parte del suo entusiasmo e della sua energia nella vita pubblica, mentre in privato non mette lo stesso entusiasmo.
» Firma diretta verso il basso e scrittura orizzontale*
Questa persona rivela depressione, disillusione e negatività associata alla sua immagine pubblica, che non è presente nel suo Io più intimo.

venerdì 29 ottobre 2010

Un altro passo in avanti

La grafologia ha la sua storia fatta di pensatori, innovatori, scopritori della tecnica, nonché di collaboratori, stimolatori e simpatizzanti.
C’è stato un tempo in cui la si credeva fruibile solo in salotti, un tempo in cui è arrivata a maggiore diffusione, un tempo in cui si è scelto di divulgarla in maniera più regolamentata.
Alcuni l’hanno intuita, altri l’hanno ascoltata, alcuni l’hanno codificata, altri l’hanno studiata.
Ci sono grafologi preparati, eredi di quel passato, che portano avanti una professione, non sempre riconosciuta, con impegno e passione. Gli aggiornamenti, i corsi, gli studi… sono serviti a rendere la grafologia presente e attiva sul territorio.
L’Associazione Grafologi Italiani si trova tra quel passato e questo presente.
Presente che ora è ponte. Lo sforzo e l’impegno condiviso in anni di lavoro hanno portato l’AGI ad ottenere per il Consulente Grafologo il riconoscimento tanto aspettato di Professione con la P maiuscola.
L’evento COLAP, del 22 ottobre 2010 a Roma, si è collocato proprio all’interno di questa ricerca di identità professionale.
Per l’occasione sono stati chiamati ad intervenire esperti per ogni campo di consulenza grafologica in modo da offrire all’uditorio (composto da grafologi e non) un momento di confronto a 360 gradi che comprendesse ogni aspetto applicativo della materia presentando i relativi risultati raggiunti e le proposte in potenza.
Il risultato raggiunto - l'iscrizione al registro ministeriale - è un passo così importante che oscura al momento le possibili implicazioni future. Quello che è certo è che d'ora in poi, si può solo andare avanti.
L’evento ha destato anche l’attenzione dei media: un servizio in edizione serale al Tg1 e un articolo su La Stampa! Vi alleghiamo l’articolo e segnaliamo il link per vedere il servizio trasmesso il 22 ottobre.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-48f7e470-1d82-447c-bb58-d423db937977.html#p=0